Escher.Mondi impossibili

“Tutto sta a trovare l’equilibrio delle cose”

Recensione

“Tutto sta a trovare l’equilibrio delle cose”

Incontrai per la prima volta l'arte di Escher nell'ormai lontano 1986, grazie alla scena finale del film Labyrinth, in cui un malefico Bowie giocava col destino altrui tra spazi impossibili ed inquiete destabilizzazioni. Da allora le costruzioni improbabili dell'autore olandese hanno definito in me una linea continua e fagocitante, che nel tempo mi ha portato fascino ed interrogativi. Oggi, quell’immaginifico mondo dicotomico, costruito attraverso giochi di profondità, chiaroscuri e realismo magico, trovano un nuovo spazio vitale grazie a Lorenzo Coltellacci, autore di una graphic novel visionaria e onirica dedicata al poliedrico artista fiammingo.

Edito da Tunué per la collana Prospero's book, il volume cartonato ci invita ad osservare la destrutturazione di spazio e tempo, tra le pagine di un plot che si raccoglie attorno agli strati di una realtà surreale, ma al contempo concreta. Un avvincente dualismo posto tra ordine e disordine, pronto a perpetuare costanti cambi direttivi. Un equilibrio sottile, in cui i grigiori metaforici incontrano i tenui cromatismi di Andrès Abiuso, abile nel tradurre la sceneggiatura in immagini inevitabilmente ricche di citazioni artistiche.

La narrazione, posta tra paradossi e esistenza, ci invita a percorrere un viaggio inverosimile quanto le distorsioni emozionali di Christopher Nolan. Un percorso che, di certo, stimolerà il lettore conducendolo verso una piacevole sindrome di Stendhal, pronta ad abbracciare percezioni dinamiche e mutanti, qui pronte a raccontare la vita di uno degli artisti più eclettici del secolo passato.

Loris Gualdi

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